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Rifugiati, a Montesilvano individuata l’associazione di imprese per l’attivazione dello Sprar

Rifugiati, a Montesilvano individuata l’associazione di imprese per l’attivazione dello Sprar

MONTESILVANO, 29 marzo – Nuovo passo in avanti verso l’attivazione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) a Montesilvano, che ridurrà il numero dei migranti sul territorio portandolo ad un massimo di 161, escludendo le zone turistiche.

Proprio in questi giorni, infatti, è’ stata individuata l’associazione temporanea di imprese, composta da soggetti del terzo settore, che insieme al Comune presenterà il progetto per l’attivazione dello Sprar, sistema che porterà, come confermato dalla Prefettura, alla chiusura dei due centri di accoglienza (Cas) attivi a Montesilvano negli hotel Excelsior e Ariminum.

Ad aggiudicarsi il bando l’Ati composta da Arci Pescara, Polis, Caritas diocesana e Cooperativa Sociale Ausiliatrice.

“Nei giorni scorsi –  spiega il sindaco Francesco Maragno –  la commissione giudicatrice, in tre distinte sedute pubbliche, ha valutato le manifestazioni di interesse pervenute con l’emanazione di un apposito avviso pubblico, individuando i soggetti del terzo settore che gestiranno, in collaborazione con l’Azienda Sociale e il Comune i servizi necessari a tale sistema di accoglienza”.

Tre le tipologie di servizi che verranno curate in cooperazione tra l’ente pubblico e l’Ati: quella di accoglienza, che fornisce il supporto per le esigenze quotidiane, quella di tutela psico–socio-sanitaria, orientamento e accompagnamento all’inserimento che realizza un progetto di integrazione sul piano sociale, lavorativo e abitativo e quella inerente le attività di orientamento e accompagnamento legale e mediazione interculturale.

“Questo sistema di accoglienza – conclude il primo cittadino –  rappresenta una reale svolta nella gestione di questo fenomeno sul territorio di Montesilvano, a cominciare dai numeri che verranno definiti con esattezza e ridotti sensibilmente. E poi ancora per il settore turistico che verrà tutelato e non coinvolto nella collocazione degli Sprar. Per proseguire con la sicurezza che verrà garantita e maggiormente controllata grazie alla diffusione sul territorio degli immobili che accoglieranno i migranti che quindi non saranno più concentrati in un’unica zona, e non daranno forma a quei ghetti che purtroppo ad oggi si sono venuti a creare inevitabilmente”.

Il progetto, i cui costi sono sostenuti dal Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo e quindi non a carico del Comune, verrà ora presentato al Ministero.

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