Da Montesilvano a Bellante la filiera del falso: sequestrato abbigliamento per 300mila euro
BELLANTE, 16 dicembre – Migliaia di capi a marchio Woolrich, Colmar, Stone Island e Moncler, tutti rigorosamente falsi e sequestrati dai militari del nucleo tributario della Guardia di Finanza di Pescara che, nel corso dei controlli anticontraffazione sul territorio hanno scoperto a Montesilvano un vero e proprio centro clandestino di confezionamento di capi d’abbigliamento con marchi contraffatti, destinati ad essere venduti in un negozio di abbigliamento di Bellante, nel teramano.
L’operazione, l’ennesima messa in campo dalla guardia di Finanza, era partita da alcuni controlli su un senegalese molto conosciuto proprio per il confezionamento di capi d’abbigliamento contraffatti. Controlli che iniziati su territorio pescarese, ed in particolare nel Comune di Montesilvano, dove l’uomo era dedito svolgere la propria attività , erano proseguiti nel teramano dove il senegalese stato sorpreso in un casolare mentre stava cucendo etichette di note griffes su capi di abbigliamento ‘anonimi’.
Le successive indagini hanno permesso di ricostruire come l’uomo stesse preparando quei capi per conto di due teramani, gestori di un negozio d’abbigliamento di Bellante, dove successivamente quei vestiti sarebbero stati rivenduti spacciati come capi originali.
A confermarlo il successivo controllo eseguito presso il negozio incriminato, dove i militari hanno trovato centinaia di di capi contraffatti di noti brand tra cui Woolrich, Colmar, Stone Island e Moncler, esposti al pubblico per la vendita.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati in totale oltre 3.500 capi di abbigliamento ed etichette contraffatti, nonché di macchine per cucire e materiale necessario al confezionamento, per un valore di oltre 300mila euro mentre per i due titolari del negozio di abbigliamento e per il senegalese che li riforniva è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria.
Il sequestro, che fa seguito a quello operato poco tempo fa in un negozio di Pescara dove erano stati messi in vendita capi di note e diverse griffe risultati anche in questo caso contraffatti (e dove erano stati sequestrati oltre 300 articoli tra etichette, abbigliamenti, scarpe e accessori di marche quali Adidas, Balenciaga, Golden Goose Deluxe Brand e Yohji Yamamoto) conferma ancora una volta il coinvolgimento di operatori economici regolari.
Un dato nuovo rispetto al passato, che ha messo in luce come il settore della contraffazione sia diventato appetibile anche per alcuni negozianti, con danni economici importanti per gli operatori economici che lavorano invece nella piena legalità.