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Pescara, vendevano droga “a credito” e applicavano interessi da capogiro: tre arrestati

Pescara, vendevano droga “a credito” e applicavano interessi da capogiro: tre arrestati

PESCARA, 13 settembre – Tre arresti per droga, estorsione e detenzione illegale di armi, nel quartiere Rancitelli di Pescara. I carabinieri hanno arrestato Sante Spinelli, 31 anni, Ferdinando Spinelli, 60 anni e Armando Spinelli, 48 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine. Alla base la denuncia di un giovane assuntore di droga, che aveva acquistato cocaina “a credito” e che si è visto maggiorare i presunti interessi sul debito in maniera esponenziale, fino a non avere più una via d’uscita.

Nello specifico, nel corso dell’operazione, che ha visto la partecipazione di 30 militari e del personale del Nucleo Cinofili di Chieti, è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Pescara, per i reati di spaccio continuato di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione continuata in concorso e detenzione illegale di arma comune da sparo.

Gli arresti giungono al culmine di una mirata attività investigativa, iniziata nel novembre del 2016, in seguito alla denuncia presentata da un assuntore della zona. Le indagini, che hanno previsto numerosi servizi di osservazione, pedinamento e controllo, hanno consentito di documentare l’esistenza di un’intensa attività di spaccio di cocaina, nell’intera provincia di Pescara, a partire almeno dal 2015.

E’ stato ricostruito il modus operandi degli spacciatori, che nel tempo hanno ceduto numerose dosi di cocaina a due consumatori locali, con frequenza quasi settimanale, facendosi pagare la cifra di circa 100 euro al grammo. In diverse circostanze è capitato che gli spacciatori cedessero “a credito” la droga, chiedendo successivamente ai due malcapitati di saldare i debiti, ovviamente maggiorati, che sono diventati, con il passare del tempo, sempre più onerosi.

Uno dei due assuntori, sentendosi ormai privo di una via d’uscita, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri, dopo avere sborsato decine di migliaia di euro per gli acquisti di droga e per recuperare denaro. L’uomo ha finito per svuotare i propri conti bancari, arrivando addirittura a chiedere un finanziamento di 20.000 euro per fare fronte alle sempre più pressanti richieste dei pushers.

I metodi utilizzati dai tre per riscuotere quanto dovuto erano davvero crudi: oltre alle gravi minacce, via telefono e via messaggio, con frasi come “ti spezzo le gambe”, e le continue visite sotto casa dei genitori del ragazzo, in una circostanza lo avrebbero addirittura legato ad una sedia, minacciandolo di morte e puntandogli una pistola alla testa.

Complessivamente l’assuntore di droga avrebbe pagato, nel corso degli anni, una cifra che, tra contanti e gioielli, ha superato i 60.000 euro, senza considerare l’ammontare di tutti i debiti, o presunti tali, che gli spacciatori hanno continuato a chiedere nel corso del tempo, maggiorando regolarmente il prezzo della sostanza ceduta anche del 60% rispetto a quanto inizialmente pattuito, e facendo cadere i due giovani in una spirale dalla quale non sarebbero mai usciti se non ci fosse stato l’intervento dei militari, che hanno sgominato una vera e propria centrale di spaccio nel cuore di “Rancitelli”.

Due degli arrestati, Sante e Armando Spinelli, sono stati portati nel carcere di San Donato, mentre per Ferdinando Spinelli è stata applicata la misura degli arresti domiciliari.

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