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Teramo, a processo con l’accusa di aver violentato la figlia della convivente: condannato a 5 anni

Teramo, a processo con l’accusa di aver violentato la figlia della convivente: condannato a 5 anni

TERAMO,  14 dicembre – Era finito a processo con l’accusa di aver violentato la figlia della convivente, all’epoca minore di 14 anni. Un’accusa che questo pomeriggio ad un indonesiano di 39 anni, attualmente irreperibile, la condanna a 5 anni ed 8 mesi. Il pm Enrica Medori aveva chiesto per l’uomo la condanna a 7 anni e 6 mesi.

I giudici hanno disposto anche una provvisionale di 10mila euro a favore della parte civile (la madre della ragazzina), rappresentata in giudizio dall’avvocato Eugenio Galassi, e il risarcimento del danno la liquidarsi in separata sede.

I fatti contestati all’uomo risalivano ad un periodo compreso tra il 2014 e il 2015 con il 39enne, al quale venivano contestati sia la violenza sessuale aggravata sia la corruzione di minorenne, che in più occasioni avrebbe costretto la ragazzina  ad avere con lui rapporti sessuali.

Secondo l’accusa, inoltre, in un’occasione si sarebbe anche masturbato davanti alla ragazzina e le avrebbe inviato più volte immagini pornografiche tramite whatsapp oltre a messaggi nei quali la invitava a dormire da sola.

A far scattare le indagini era stata all’epoca la mamma della ragazzina, che dopo essersi accorta del cambiamento della piccola era riuscita a farsi raccontare cosa stesse accadendo.

 

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